I giorni memorabili della vita sono pochi o tanti a seconda di chi li vive. Sono tantissimi per noi di Cucchini, che partecipiamo della gioia delle persone che scelgono di condividere con l’associazione i loro momenti importanti. Persone che con grande spirito solidale pensano a Cucchini. E trasformano fondi che altrimenti sarebbero materializzati in regali in generosità per il nostro agire quotidiano.
Sono tante e continue le dimostrazioni di generosità. Tra queste, l’ultima è significativa, perché arriva da due “sposi coraggiosi”, Giada Caneve e Michele Saviane, convolati a giuste nozze (si direbbe così, usando un linguaggio d’altri tempi) con un pensiero speciale per Cucchini. Il 2 ottobre, sfidando il Covid e le misure restrittive che rischiavano di condizionare l’evento, si sono detti il “fatidico sì”. E qualche giorno dopo il matrimonio hanno consegnato all’associazione una cospicua donazione, frutto della generosità prima di tutto degli sposi; e poi anche dei loro famigliari e amici. «In Alpago, dove abitiamo, è ancora viva l’usanza di cucinare le trippe e offrirle a parenti, amici e invitati per festeggiare i futuri sposi – raccontano Giada e Michele -. In quell’occasione solitamente arrivano piante, fiori, soprammobili… tutti regali bellissimi, ma anche inutili. Un anno fa due nostri amici si sono sposati e per le trippe di matrimonio si sono trovati sommersi di oggetti che non durano. Allora abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso. E di trovare un regalo che duri nel tempo».
Quale regalo più duraturo della solidarietà? E qui entra in gioco Cucchini. «Avevamo pensato di dare la possibilità ai nostri amici di fare una donazione. A una realtà che fosse del territorio, che fosse conosciuta e riconosciuta per quello che fa. E anche che avesse bisogno di un aiuto concreto – racconta Giada -. Michele, mio marito, ha conosciuto Cucchini nove anni fa, quando suo papà è entrato in hospice. È stato lui a dirmi: “Perché non proviamo a sentirli?”. E così è stato». Giada e Michele la raccontano in maniera semplice, quasi fosse scontato. In realtà non c’è niente di scontato nel loro splendido gesto, che servirà a mandare avanti molte delle attività storiche della Cucchini. Come succede con tutte le donazioni che arrivano ogni anno e che l’associazione ringrazia con infinita riconoscenza.
«Il 2 ottobre siamo riusciti a sposarci – continua Giada -. Avevamo fissato la data ancora in febbraio, prima che scoppiasse la pandemia. Il 2 ottobre per noi è una data significativa. E il nostro matrimonio, pur con qualche accorgimento anti Covid, è stato splendido. Perché siamo stati proprio felici di questo gesto solidale nei confronti di Cucchini. Posso dire che ci ha riempito il cuore».
È proprio vero che la felicità è autentica solo se condivisa. E allora Giada e Michele hanno condiviso la loro felicità anche sui social, e con i loro amici e invitati. «Abbiamo fatto un post per spiegare il perché della nostra donazione: oggi credo sia importante far vedere materialmente dove finiscono i soldi delle donazioni – dice Giada -. E sono contenta, perché so con certezza che la Cucchini utilizzerà la nostra generosità a favore delle persone ammalate e che hanno bisogno di aiuto. La nostra idea è far capire che dare una mano a queste realtà non è difficile. Le bomboniere, o altre tradizioni, possono diventare un aiuto concreto per le associazioni che fanno del bene sul territorio».
Già. I due sposi stanno diffondendo questo messaggio ai loro amici. Ma non hanno certo intenzione di fermarsi. Anzi: stanno già pensando al loro primo anniversario. «In Alpago c’è la tradizione della festa a un anno dalle nozze. Se ci sarà la possibilità di farla, raccoglieremo ancora una donazione per Cucchini».
Ci sentiamo profondamente riconoscenti per il gesto di Giada e Michele. Per noi rappresentano simbolicamente, in quest’anno difficile, tutti i nostri sostenitori, che ringraziamo con affetto.
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